- Cosa facciamo
- About
- Clienti
- Academy
- Blog
- Contattaci
Un’architettura dei microservizi è composta da servizi ridotti autonomi. Vengono definiti autonomi perché ogni servizio può migliorare una specifica funzionalità del tuo business ma, alla fine, interagiscono tra di loro nell’ottica del “bene comune”.
Si definiscono “micro” perché sono servizi con potenzialità ridotta.
Qual è il loro obiettivo?
Quello di espletare una singola funzione nella maniera più approfondita ed esaustiva possibile. Ognuno ha il suo processo determinato, delimitato e autonomo.
I microservizi sono un approccio di tipo architetturale che viene utilizzato per sviluppare applicazioni.
Tuttavia, non si parla di applicazioni qualunque. L’architettura dei microservizi entra in gioco per applicazioni molto complesse o di grandi dimensioni che richiedono una grande velocità.
Oppure, è molto utile nel caso di applicazioni che abbiano dei sottodomini o un dominio avanzato.
Ma cosa distingue i microservizi dalle tecniche tradizionali?
Nelle tecniche tradizionali di sviluppo di un’applicazione, si vanno a realizzare le componenti come se fossero tutte all’interno di un grande contenitore.
Si tratta di un’unica grande applicazione a cui fanno riferimento tutte le diverse componenti.
Nell’architettura dei microservizi, invece, non si lavora più con un unico grande contenitore ma con dei moduli.
Ogni microservizio ha un compito ben preciso che deve assolvere e ogni team lavora su un microservizio nello specifico, rendendo il sistema quanto più indipendente possibile.
Una volta che viene portato a termine il processo, questo genera un flusso di informazioni da comunicare a un meccanismo snello, il più delle volte un HTTP API.
La taglia, ossia la quantità di righe di codice di riferimento, dipende dal linguaggio di programmazione: alcuni sono concisi, altri più verbosi, altri ancora prolissi.
In sostanza, è l’organizzazione della struttura aziendale che determina la misura corretta del singolo.
Rispetto alla taglia, l’indipendenza e la complessità delle parti sono direttamente proporzionali.
Ognuno di essi è un’unità a sé stante e il suo destino è quello di essere pubblicato su una piattaforma PaaS, oppure eseguito su un processo di sistema appositamente creato.
L’ultimo dato interessante è che l’eventuale evoluzione di qualsiasi microservizio non ha nessuna conseguenza sugli altri.
Ma, nella pratica, che benefici può portare l’architettura dei microservizi all’interno della tua azienda?
Sicuramente all’architettura dei microservizi in tutto il suo insieme. Abbiamo detto che si tratta di singoli servizi semplici, ma dobbiamo vederli in un’ottica generale che può diventare molto più articolata.
Inoltre, non basta cambiare approccio nello sviluppo dell’applicazione, con l’architettura dei microservizi tutta l’azienda deve rivedere il suo modo di lavorare, deve organizzare i team e imparare a gestire al meglio la comunicazione tra questi.
Per riassumere, esistono delle tecniche per poter gestire nel migliore dei modi l’architettura dei microservizi?
Prima di tutto è necessario decentralizzare gli elementi, per una gestione di alta qualità di tutto il processo.
I servizi vanno modellati sulla base del dominio aziendale, facendo riferimento all’azienda stessa.
Riguardo al dominio, un’altra tecnica può essere quella di modellare le API direttamente sulla base di questo. Le API sono molto importanti perché sono le fondamenta della comunicazione tra tutti i servizi.
È inoltre necessario evitare il più possibile un accorpamento tra i diversi servizi che può verificarsi, per esempio, nel momento in cui si rivela necessario risolvere un errore. Gli errori, infatti, vanno isolati per evitare che vadano a intaccare altre parti rispetto a quella già colpita.
Vogliamo fare qualche esempio di applicazione ben riuscita tramite architettura dei microservizi?
Pensiamo a tre grandissime imprese che hanno dato vita ad app che utilizziamo quotidianamente: eBay, Netflix e Spotify.
È interessante il fatto che aziende di questo calibro abbiano ritenuto più funzionale utilizzare i microsistemi per lo sviluppo delle loro piattaforme.
Ognuna ha i suoi segreti di gestione, chi ha deciso di semplificare codici troppo elaborati come eBay, chi li ha scelti per essere sempre un passo avanti nel mercato come Spotify e chi ha deciso di automatizzare i processi come Netflix.
Ma anche altre aziende hanno iniziato a utilizzare l’architettura di microsistemi, addirittura ancora prima che venisse studiata a fondo.
Chi possono mai essere?
Ovviamente, Google e Amazon.
Ti sei convinto sui benefici che l’architettura dei microsistemi può portare alle tue app e, di riflesso, a tutta la tua azienda?
Se vuoi affacciarti su questa nuova realtà, Nextre Engineering può seguirti in questo percorso.
Se vuoi chiedere un preventivo o una consulenza al nostro team di esperti, non dovrai fare altro che compilare il form presente sulla pagina.
Saremo felici di aiutarti a migliorare il tuo business sfruttando le nuove tecnologie.
Compila i campi qui sotto per richiedere maggiori informazioni.
Un nostro esperto ti risponderà in breve tempo.