Big Data, IoT e cloud: quali sfide attendono il settore Utilities? La parola a Moreno Mazzoni

Jacqueline Facconti
11/09/2020
Big Data, IoT e cloud: quali sfide attendono il settore Utilities? La parola a Moreno Mazzoni

Oggi ci poniamo questa domanda: quali sfide e quali opportunità attendono il comparto delle utilities alla luce dei nuovi paradigmi tecnologici?

La parola a Moreno Mazzoni, il CTO di Nextre Engineering, società di consulenza con sede nel cuore di Milano.

il settore Utilities

Intervista a Moreno Mazzoni: “Cosa impatterà sul comparto Utilities?

Cosa impatterà e quali saranno i fattori di cambiamento epocale che investiranno il settore delle Utilities?” ecco il quesito con cui iniziamo la nostra intervista a Moreno Mazzoni, il CTO di Nextre.

Sicuramente il cloud che permette di disporre di infrastrutture scalabili e, soprattutto i Big Data, ovvero la possibilità di usare tutte le informazioni pubbliche e private correlandole attraverso software specifici”, commenta il Direttore Tecnico Mazzoni “non solo, anche IOT espleterà un ruolo sempre più rilevante nel personalizzare molti servizi utilities rivolti all’utente”.

L’Intelligenza Artificiale (IA) permetterà la piena automazione di molti processi considerati finora difficilmente automatizzabili conferendo al contempo un “plus”, un valore aggiunto inestimabile”, continua a spiegare Moreno.

Quattro grandi chiavi di cambiamento, secondo il CTO di Nextre Engineering, muoveranno e rivoluzioneranno il modello di business delle imprese operanti nel comparto Utilities.

Oggi, grazie all’analisi cognitiva abbiamo la possibilità di reperire molte più informazioni che si possono correlare ai dati a disposizione del mondo aziendale al fine ultimo di analizzare i comportamenti dell’utenza.

Si tratta di uno scenario predittivo che riguarda ed investe non solo quello delle Utilities, ma ogni comparto, dalla manifattura al settore dei servizi, fa giustamente notare Mazzoni.

La maggior parte delle aziende di ogni settore utilizza i Big Data per cercare modi nuovi, per aumentare la soddisfazione dei clienti, migliorare l’efficienza e l’affidabilità nella produzione e gestione dei servizi di Utilities”, tiene a precisare il CTO di Nextre.“ Gli ambiti di applicazione in tale comparto possono essere molteplici, in buona parte finalizzati ad aumentare l’efficienza operativa automatizzando processi in cui l’uomo non dovrà più intervenire solo manualmente, ma dovrà sempre più supervisionare, coordinare ed eventualmente decidere”.

Al quesito “A che punto siamo arrivati finora?” Moreno Mazzoni risponde che “in effetti c’è ancora molto da fare e si deve spingere ancora di più sull’automazione grazie alle nuove tecnologie”.

Big Data, cloud, intelligenza artificiale e Iot per il prossimo futuro potranno fare quello che oggi nemmeno riusciamo a immaginare aprendo nuovi orizzonti e nuove aree di business nell’ottica di servizi “customizzabili” e fruibili da parte dell’utenza dei servizi di Utilities”, ribadisce Moreno.

Si pensi ad esempio al “felice” connubio che intercorre tra l’Internet of Things (IoT) e l’analisi comportamentale del bacino di consumatori finali che possono essere segmentati in base alle diverse esigenze di fornitura di energia elettrica, servizi idrici, gas, utenze telefoniche, etc. etc.

Grazie all’utilizzo di dispositivi “smart” è possibile integrare ed utilizzare in un rapporto estremamente sinergico i dati relativi alla fatturazione commerciale con quelli relativi al consumo di energia elettrica al fine ultimo di creare offerte commerciali “tailorizzate”, in base al profilo degli utenti e creare valore per gli stessi.

Settore Utilities: che ruolo avranno i Big Data?

I Big Data espleteranno un ruolo di grande valore per il settore delle Utilities che potranno sfruttare a proprio vantaggio mediante l’analisi, l’interpretazione e la condivisione dei dati dei clienti per creare nuovi prodotti o per migliorare il livello della qualità del servizio offerto all’utenza.

Ci sono numerose ed ulteriori opportunità applicative guidate dall’analisi cognitiva per far progredire il settore delle Utilities lungo il Big Data Business Model (BDBM).

I fornitori di gas, acqua ed elettricità alla clientela domestica e a quella business sono alla ricerca di nuovi modi per analizzare gli enormi volumi di dati generati dai sistemi intelligenti per ottenere informazioni sempre più dettagliate sui modelli di comportamento della clientela e sull’efficienza operativa” spiega il CTO Mazzoni e continua ad osservare “le Utilities stanno iniziando a utilizzare a proprio vantaggio le enormi quantità di informazioni che sono già disponibili o giungeranno online a breve termine grazie al roll-out degli smart-meter”.

I Big Data sono un elemento sempre più importante e fondamentale per risolvere importanti problemi di business per le imprese e gli operatori che operano all’interno del settore Utility: è urgente saper trasformare i dati degli smart-meter in informazioni operative e commerciali significative.

I contatori “intelligenti” inizieranno a generare centinaia di terabyte di dati all’anno che verranno utilizzati dalle imprese operanti nei servizi di fornitura elettrica, gas, servizi idrici per impostare le proprie strategie e per creare un’organizzazione orientata al cliente.

I cambiamenti normativi, quelli tecnologici e il pieno coinvolgimento del cliente nel processo di fornitura aiuteranno e supporteranno le industrie del comparto Utility nel miglioramento della qualità dei servizi erogati, nella riduzione dei costi di servizio e nel promuovere l’offerta commerciale di prodotti al bacino d’utenza privata e business.

Quali sono le sfide che il Piano 4.0 pone alle imprese operanti nel settore Utility?”. In merito al cambiamento normativo all’interno del modo di fare impresa in Italia, Moreno Mazzoni conclude “ritengo che uno degli elementi indispensabili alla Digital Transformation delle aziende italiane è la possibilità di contare su persone e figure interne con competenze tecniche in grado di supportare l’azienda nell’affrontare la modifica dei processi operativi. Occorre un cambio di culturaafferma il Direttore –  “pensare in modo digitale significa soprattutto essere pronti ad immaginare con creatività e senza vincoli” conclude lo stesso CTO di Nextre Engineering.  “Se poi tutto questo si facesse a partire dai Banchi dell’Università ovviamente sarebbe tutto molto più semplice“.

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