Se sei un professionista nel campo dello sviluppo software probabilmente hai sentito parlare del “code refactoring” più volte. 

Ma cosa significa esattamente? In breve, il code refactoring è l’arte di migliorare il codice esistente senza modificarne il comportamento esterno. 

A questo punto potresti chiederti: perché dovrei dedicare tempo e risorse al code refactoring quando potrei concentrarmi sulla scrittura di nuovo codice o sullo sviluppo di nuove funzionalità?

È proprio ciò di cui ti vogliamo parlare in questo articolo in cui ti illustreremo l’importanza fondamentale del code refactoring per i professionisti come te. Non ci addentreremo subito nei dettagli tecnici (ne parleremo verso la fine), ma piuttosto ti mostreremo l’impatto positivo che questa pratica può avere sulla qualità del tuo lavoro e sulla tua produttività complessiva.

Il code refactoring svolge un ruolo cruciale nel mantenere il codice leggibile, manutenibile e scalabile nel tempo. Attraverso l’eliminazione di duplicazioni, semplificazione della logica, ottimizzazione delle prestazioni e miglioramento dell’architettura, il refactoring può portare a un codice più pulito, stabile e facile da comprendere.

Ma perché dovresti interessarti di tutto ciò? 

Semplice: il code refactoring può evitare l’accumulo di debiti tecnici, ridurre i bug e facilitare la collaborazione all’interno del team di sviluppo. Inoltre, ti permette di risparmiare tempo ed energia nel lungo termine, consentendoti di concentrarti sulle nuove funzionalità invece di lottare con un codice disordinato e complesso.

Se continuerai a leggere, esploreremo insieme i benefici specifici del code refactoring e ti forniremo utili consigli per integrare questa pratica nella tua routine lavorativa. Scoprirai come il code refactoring può diventare una delle tue migliori abilità, garantendo il successo dei tuoi progetti e il tuo valore come professionista nel settore dello sviluppo software.

Cos’è il code refactoring

Come abbiamo accennato, il code refactoring è il processo di miglioramento del codice sorgente senza però cambiarne il comportamento esterno. Consiste quindi nell’apportare modifiche al codice esistente al fine di renderlo più leggibile, comprensibile, aggiornabile ed efficiente, senza alterarne la funzionalità. 

L’obiettivo principale del code refactoring è quello di ridurre la complessità del codice, semplificarlo, migliorarne l’architettura e ridurre la probabilità che si verifichino bug in futuro. Gli sviluppatori permettono quindi ai loro software e alle loro app di durare molto più a lungo. 

In poche parole: lavorare bene oggi per ottenere i frutti domani!

Durante il processo di code refactoring vengono applicate diverse tecniche, che vedremo nel dettaglio a breve, come la rimozione di codice morto o inutilizzato, la suddivisione di metodi o funzioni complesse in unità più piccole e gestibili, l’estrazione di blocchi di codice ripetitivi in metodi separati, la riduzione della complessità ciclomatica e l’utilizzo di nomi significativi per le variabili, i metodi e le classi.

Fai attenzione però, perché il code refactoring non è da confondere con la correzione di bug o l’aggiunta di nuove funzionalità. È un processo che si concentra esclusivamente sulla qualità interna del codice, senza influire sul comportamento esterno dell’applicazione.

Il code refactoring è considerato un’attività essenziale per garantire un codice di qualità, facilitare la manutenzione futura, favorire la collaborazione all’interno del team di sviluppo e migliorare la produttività complessiva. Anche se può richiedere tempo e risorse, i benefici a lungo termine superano ampiamente gli sforzi iniziali, fornendo una base solida per lo sviluppo software di successo.

Come funziona il code refactoring

Partiamo dal presupposto che l’obiettivo principale del refactoring è rendere il codice più comprensibile e facile da modificare, riducendo la complessità e rimuovendo duplicazioni, cattive pratiche di programmazione o elementi superflui.

Il processo di code refactoring solitamente segue alcuni passaggi comuni:

  • Identificazione del problema: prima di iniziare il refactoring è importante identificare le aree del codice che potrebbero beneficiare di miglioramenti, ciò può includere sezioni di codice complesse, funzioni ridondanti o pattern di codice poco chiari;
  • Creazione di test: è buona pratica creare test automatici o verifiche di regressione per garantire che le modifiche apportate durante il refactoring non alterino il comportamento del software, i test possono anche aiutare a individuare eventuali difetti presenti nel codice originale;
  • Suddivisione: spesso una parte del refactoring coinvolge la suddivisione delle funzioni o dei metodi complessi in componenti più piccoli e gestibili, questo rende il codice più leggibile e facilita il riutilizzo di parti specifiche;
  • Riorganizzazione: questa fase implica la riorganizzazione del codice per migliorarne la struttura e può includere la rimozione di duplicazioni, l’estrazione di parti comuni in metodi separati, l’applicazione di design pattern appropriati e l’eliminazione di codice morto o non utilizzato;
  • Ottimizzazione: durante il refactoring è possibile migliorare l’efficienza del codice identificando sezioni lente o algoritmi inefficienti e sostituendoli con alternative più performanti, tuttavia l’ottimizzazione dovrebbe essere guidata da misurazioni accurate delle prestazioni e non dovrebbe compromettere la leggibilità o la manutenibilità del codice;
  • Verifica: dopo aver completato le modifiche è importante eseguire i test creati precedentemente per assicurarsi che il software funzioni correttamente, la verifica post-refactoring aiuta a identificare eventuali errori introdotti durante il processo di ristrutturazione.

È importante capire che il code refactoring è un’attività continua e può essere eseguito in diverse fasi dello sviluppo del software. 

Perché fare code refactoring

perché fare code refactoring

Esistono diverse ragioni per cui è importante fare il code refactoring ed è importante conoscerle per capirne l’utilità

Alcuni dei motivi principali sono:

  • Migliorare la leggibilità del codice: facilita la lettura e la comprensione del codice da parte degli sviluppatori, migliorando la collaborazione;
  • Aumentare la manutenibilità: Il refactoring riduce la complessità del codice, semplificando la sua struttura e rimuovendo duplicazioni, ciò rende il software più facile da modificare e da estendere in futuro;
  • Ridurre i bug: rimuovendo codice duplicato o complesso si riduce la possibilità di errori, inoltre l’uso di tecniche di refactoring può migliorare la qualità complessiva del codice, facilitando l’individuazione e la correzione di eventuali bug;
  • Aumentare l’efficienza: l’identificazione e l’eliminazione di sezioni di codice inefficienti o algoritmi subottimali consentono al software di funzionare più velocemente e in modo più efficiente;
  • Facilitare l’introduzione di nuove funzionalità: rendendo il codice più modulare e ben strutturato, è più facile isolare e modificare specifiche parti del sistema senza influire sul resto del codice;
  • Promuovere le buone pratiche di programmazione: tra queste troviamo la modularità, l’incapsulamento, l’uso di nomi significativi e la separazione delle responsabilità, migliorando così la qualità generale del codice e la capacità di comprensione da parte degli sviluppatori.

Ci sono diversi momenti in cui puoi fare code refactoring, come la fase iniziale o quando compaiono bug. In generale, è molto importante ricordarsi questa tecnica subito dopo il lancio, per correggere eventuali errori e spianare la strada al lavoro futuro, e prima di migliorarne le prestazioni o estendere il software

Quando non fare code refactoring

Il refactoring del codice è un’attività molto importante, come abbiamo visto. Tuttavia, ci sono situazioni in cui potrebbe non essere appropriato o vantaggioso dedicare tempo al refactoring. 

Ecco alcuni casi in cui sarebbe meglio evitarlo:

  • Scadenze strette: se il tempo è un fattore critico e ci sono scadenze imminenti, potrebbe essere più efficiente concentrarsi sulla scrittura di nuovo codice per soddisfare le richieste immediate anziché dedicare tempo al refactoring;
  • Software obsoleto: se il software è così obsoleto o deprecato da richiedere un rinnovamento completo, potrebbe essere più conveniente sviluppare un nuovo sistema da zero invece di investire tempo e risorse nel refactoring dell’esistente;
  • Codice poco rilevante o non critico: se una porzione di codice è poco utilizzata, non influisce sul funzionamento generale del software e non comporta rischi di sicurezza o stabilità, potrebbe non essere necessario effettuare il refactoring;
  • Impatto minimo sui benefici: se il refactoring richiede molto tempo e risorse ma i benefici ottenuti sono minimi o difficilmente misurabili;
  • Capacità limitate delle risorse: se il team di sviluppo ha risorse limitate potrebbe essere necessario fare delle scelte e dedicare tempo a miglioramenti più significativi piuttosto che al refactoring del codice esistente.

Devi sempre valutare la situazione specifica considerando fattori come le scadenze, l’obsolescenza del software e le risorse disponibili per decidere se il refactoring è l’opzione migliore o se è necessario un approccio diverso, come lo sviluppo di un nuovo software.

Code refactoring: le tecniche esistenti

Finora abbiamo parlato genericamente di code refactoring. Ma devi sapere che ne esistono diverse tipologie in base al tipo di intervento che si vuole apportare.

Vediamo insieme quali sono le principali: 

  • Rosso/verde (Test Driven Development – TDD): questo approccio combina il refactoring con lo sviluppo guidato dai test, si inizia scrivendo un test che fallisce (rosso), quindi si apportano le modifiche al codice sorgente per far passare il test (verde), aiuta a garantire che il codice rimanga funzionante dopo ogni modifica;
  • Per astrazione: consiste nell’individuare pattern o strutture comuni nel codice estrarre parti di codice ripetute in una classe, funzione o modulo separato, aiuta a ridurre la complessità e rendere il codice più modulare e riutilizzabile;
  • Preparatorio: viene effettuato prima di apportare altre modifiche o aggiungere nuove funzionalità;
  • Per l’estrazione di metodi: coinvolge l’individuazione di blocchi di codice ripetuti all’interno di un metodo e l’estrazione di tali blocchi in metodi separati, rende così il codice più chiaro, riduce la duplicazione e facilita le future modifiche;
  • Per la semplificazione delle espressioni condizionali: si identificano espressioni condizionali complesse o annidate nel codice e si cercano modi per semplificarle o estrarle in metodi separati per rendere il codice più leggibile e facilitare la comprensione delle logiche condizionali.

È importante notare che questi sono solo alcuni esempi di tipi di refactoring. Esistono molti altri tipi e tecniche che possono essere utilizzati in base alle specifiche esigenze del progetto.

Code refactoring: i nostri consigli

Come web agency esperta in sviluppo, vogliamo darti alcuni consigli che seguiamo noi stessi quando facciamo code refactoring per i nostri clienti: 

  • Comprendi il codice esistente: prima di iniziare il refactoring assicurati di comprendere appieno il funzionamento del codice esistente analizzando la struttura, le dipendenze e le logiche implementate per identificare le aree che richiedono miglioramenti;
  • Stabilisci gli obiettivi: definisci chiaramente cosa vuoi ottenere, ad esempio puoi voler migliorare la leggibilità del codice, ridurre la complessità, aumentare la manutenibilità o introdurre design pattern appropriati;
  • Refactoring incrementale: prediligi un approccio incrementale piuttosto che tentare di rifattorizzare tutto il codice in una sola volta, suddividi il processo in passi più piccoli e trattabili, concentrandoti su una parte del codice alla volta;
  • Test automatizzati: prima di partire con il refactoring assicurati di avere un set di test automatizzati solidi che coprano le funzionalità critiche del software;
  • Mantieni il codice funzionante: effettua test frequenti per verificare che le modifiche apportate non abbiano causato malfunzionamenti, questo aiuterà a ridurre il rischio di interrompere il flusso di lavoro del team;
  • Coinvolgi il team: discuti le decisioni, condividi le best practice e confronta le opinioni con tutto il team;
  • Monitora le prestazioni: assicurati che le modifiche apportate non abbiano un impatto negativo sulle prestazioni complessive, se necessario effettua ottimizzazioni aggiuntive;
  • Documenta le modifiche: tieni traccia dei motivi dietro ogni modifica, delle soluzioni adottate e delle lezioni apprese per ricordartene anche in futuro.

Non limitarti a un singolo sforzo di refactoring, ma cerca di integrarlo come parte della pratica di sviluppo per mantenere il codice pulito e mantenibile nel tempo.

Conclusioni

Il code refactoring è un’attività essenziale per mantenere il tuo software al passo con le richieste del mercato e per affrontare l’evoluzione delle tecnologie. 

Se sei alla ricerca di una solida soluzione per il code refactoring del tuo software, sappi che i nostri esperti sviluppatori hanno conoscenze approfondite delle migliori pratiche di refactoring e sono pronti a mettere in atto le tecniche più adatte al tuo progetto. Abbiamo una vasta esperienza nell’ottimizzazione e nell’aggiornamento del codice esistente per garantire una migliore qualità, manutenibilità e prestazioni.

Scegliendo Nextre Engineering potrai contare su un team altamente qualificato che lavorerà in collaborazione con te per comprendere le tue esigenze specifiche e offrirti soluzioni personalizzate. 

Siamo impegnati a offrire risultati eccellenti, rispettando i tempi e i budget concordati.

Non perdere tempo prezioso con un codice obsoleto o poco efficiente. Investi nella tua infrastruttura tecnologica e affidati a Nextre Engineering per condurre un refactoring professionale e di qualità. 

Contattaci oggi stesso per scoprire come possiamo aiutarti a migliorare il tuo software attraverso il code refactoring. Il tuo successo è la nostra priorità.

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