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Come programmare in Java e cosa serve [2025]
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Perché imparare a programmare in Java nel 2025
Già in circolazione dagli anni ‘90, Java è un eccellente linguaggio di programmazione multi-piattaforma che viene molto spesso criticato per vari motivi, tra cui la troppa macchinosità, il consumo di memoria e la concorrenza con linguaggi più moderni.
Tuttavia, Java rimane uno dei linguaggi più longevi e usati in tutto il mondo ed è apprezzato per la sua affidabilità, stabilità, adattabilità (un programma scritto in Java può girare su Windows, macOS, Linux e molti altri) e per la grande richiesta nella ricerca di sviluppatori Java che ancora contraddistingue il mondo del lavoro.
Ed è proprio per questo motivo che è importante, e soprattutto utile, imparare a programmare in Java nel 2025.
Con Java, puoi tutt’ora fare tantissime cose che ti saranno utili nel mondo del lavoro, come:
- Costruire server
- Creare applicazioni desktop e mobile
- Gestire database e sistemi enterprise
- Sviluppare giochi
- Realizzare strumenti aziendali interni
- Sviluppare intelligenza artificiale e big data
Come avrai capito, Java è un linguaggio che, ancora oggi, è ampiamente utilizzato e adattato ai nuovi sviluppi e alle nuove tendenze della tecnologia moderna.
Programmare in Java: cosa serve
Prima di cominciare a parlare della vera e propria programmazione in Java, è bene contestualizzare questa parolina di 4 lettere per capire di cosa si tratta.
Cominciamo con la definizione tecnica: Java è un linguaggio di programmazione che serve a dare ad un dispositivo (computer, smartphone, ecc…) le istruzioni corrette per fare una determinata cosa. Fu creato negli anni ’90 negli Stati Uniti, da James Gosling della Sun Microsystems, ma alla sua nascita portava il nome di linguaggio Oak.
Nome che fu successivamente cambiato in Java a causa di un problema di violazione di copyright. Da allora è divenuto il linguaggio più popolare al mondo ed il più usato per lavorare sul web perché considerato estremamente versatile, potendo essere utilizzato su un qualsiasi sistema operativo e per programmare, praticamente, qualsiasi cosa. Com’è possibile? Semplicemente perché gira su un computer virtuale (la Java Virtual Machine) che lo rende eseguibile ovunque.
Programmare in Java: come si fa
Imparare a programmare in Java non significa soltanto mettere in fila istruzioni dentro un editor.
Da oltre trent’anni Java è il compagno fidato di aziende, accademici e sviluppatori di ogni livello, perché con questo linguaggio di programmazione si costruiscono applicazioni robuste, sicure e capaci di adattarsi a contesti tra loro distantissimi: dal server di una banca al software di un telescopio, fino alle app che usiamo ogni giorno sullo smartphone.
Per chi parte da zero, Java è un ottimo punto di partenza: ti insegna i concetti chiave che ritroverai in qualunque altro linguaggio. Il suo fascino sta nell’equilibrio: semplice quanto basta per accogliere i neofiti, ma al tempo stesso dotato di una profondità tale da sostenere progetti di altissimo livello.
Con gli strumenti giusti e un minimo di costanza quotidiana, programmare può diventare un percorso stimolante, persino divertente.
Da dove iniziare? Con qualche passo concreto:
- Installa il JDK (Java Development Kit) per avere gli strumenti necessari a scrivere ed eseguire i programmi.
- Scegli un IDE (come IntelliJ IDEA, Eclipse o NetBeans) che ti aiuti a organizzare e scrivere il codice con più facilità.
- Prova subito con il classico “Hello, World!” per verificare che tutto funzioni correttamente.
- Comprendi la struttura base del linguaggio, fatta di classi, del metodo main e dei comandi per stampare sulla console.
- Prendi confidenza con variabili e tipi di dato (numeri, stringhe, valori logici).
- Impara a usare gli operatori per calcoli, confronti e logica di base.
- Sperimenta le istruzioni condizionali (if, else) per introdurre scelte e ramificazioni nel codice.
Utilizza i cicli (for, while) per ripetere operazioni in maniera automatica ed efficiente.
Programmi e tools utili per la scrittura in linguaggio java
La prima cosa da fare quando si vuole cominciare a programmare in Java è innanzitutto avviare il download e l’installazione del Java Development Kit (completamente gratuito) e procedere poi al debug essenziale per la scrittura. Per effettuare il download del Java Development Kit basta visitare il sito di Oracle ed avviare la procedura direttamente da lì.
La prima cosa che la procedura richiede, è l’accettazione dei termini di licenza e poi un clic sulla versione del Java Development Kit adatta al sistema operativo sul quale andremo ad utilizzarla. A questo punto il download automatico inizierà da solo e terminerà in pochi minuti.
Installazione e Configurazione
Quando il sistema avrà terminato la fase di download, bisognerà aprire il file scaricato per lanciare l’avvio automatico della procedura di installazione guidata che richiederà soltanto due clic sul pulsante “next”, per proseguire. Quando il sistema avrà terminato, sarà sufficiente cliccare su “Close”.
Il passo successivo è aprire, dal menu “Start”, la cartella “Computer” e cliccare con il tasto destro del mouse all’interno della finestra per far aprire il menù a tendina dal quale selezionare la voce “Proprietà”. Nella scheda che si aprirà successivamente, bisognerà fare clic su “Impostazioni di sistema avanzate”, per creare una nuova variabile. Si aprirà una nuova finestra in cui occorre compilare i campi con questi 2 dati: “Nome della variabile” e “Valore della variabile” per poi indicare l’url di installazione del pacchetto Java Development Kit.
Come programmare in Java in base al sistema operativo
Sebbene il linguaggio Java sia progettato per essere “Write Once, Run Anywhere”, ci sono alcune differenze significative nelle modalità di installazione e configurazione dell’ambiente di sviluppo a seconda del sistema operativo e dell’IDE (Integrated Development Environment) utilizzato.
Programmare in Java su Windows
Per programmare in Java su Windows il primo passo è, come dicevamo, installare il Java Development Kit (JDK), che è l’ambiente di sviluppo necessario per scrivere, compilare ed eseguire applicazioni Java. Una volta installato il JDK, dovrai configurare le variabili d’ambiente `JAVA_HOME` e aggiornare il `PATH` per includere la directory `bin` del JDK, permettendoti di eseguire i comandi Java da qualsiasi directory tramite il prompt dei comandi.
Dopo aver configurato l’ambiente, puoi iniziare a scrivere il tuo codice Java utilizzando un editor di testo semplice o un IDE come Eclipse o IntelliJ IDEA, che offrono funzionalità avanzate come il completamento automatico del codice, il debug e la gestione dei progetti.
Programmare in Java su macOS
Il processo per programmare in Java su macOS è simile a quello per Windows. Dovrai scaricare e installare il JDK dal sito di Oracle. macOS gestisce le variabili d’ambiente in modo leggermente diverso, quindi potrebbe essere necessario aggiornare il tuo file `.bash_profile` o `.zshrc` (a seconda della shell che utilizzi) per configurare `JAVA_HOME` e aggiornare il `PATH`.
Una volta configurato l’ambiente, puoi utilizzare un editor di testo o un IDE per scrivere il tuo codice. Eclipse è un’opzione popolare, ma ci sono anche altri IDE come IntelliJ IDEA o NetBeans che supportano lo sviluppo Java su macOS.
Programmare in Java utilizzando Eclipse
Eclipse è un Integrated Development Environment (IDE) ampiamente utilizzato per lo sviluppo Java. Per iniziare a utilizzare Eclipse, dovrai scaricare e installare l’IDE dal sito ufficiale di Eclipse. Al primo avvio, Eclipse ti chiederà di selezionare una directory come workspace, dove verranno salvati tutti i tuoi progetti.
Per creare un nuovo progetto Java in Eclipse, seleziona `File > New > Java Project` e segui la procedura guidata per configurare il tuo progetto. Eclipse ti permetterà di scrivere, compilare ed eseguire il tuo codice Java, oltre a gestire le dipendenze e offrire strumenti di debug.
Eclipse supporta anche una vasta gamma di plugin che possono estendere le sue funzionalità, come il supporto per altri linguaggi di programmazione, sistemi di versioning come Git e strumenti di automazione della costruzione come Maven o Gradle.
Cosa studiare per programmare in java
Oracle è sicuramente la fonte principale e più autorevole del web a fornire dettagliate guide scaricabili direttamente dal suo sito.
Ci sono poi tanti tutorial on line, siti che offrono e-book gratuiti e video su Youtube. All’inizio non sarà facile, nessuna cosa lo è mai, ma con un po’ di studio e tanta tenacia si può riuscire a creare un’applicazione funzionante per smartphone o personal computer.
Libri per imparare a programmare in Java
Se l’intenzione è quella di affrontare lo studio di Java senza cadere nella trappola della dispersione online, i libri restano ancora oggi uno strumento imprescindibile. Non solo perché offrono un percorso strutturato, ma anche perché custodiscono quella rara combinazione di rigore e chiarezza che difficilmente si trova altrove.
Alcuni testi sono autentici classici, altri, invece, si aggiornano di continuo, riflettendo la vitalità del linguaggio stesso.
Ecco dunque un canone, potremmo dire, che ogni aspirante programmatore dovrebbe conoscere:
- Manuale di Java 9. Programmazione orientata agli oggetti con Java Standard Edition 9 (Claudio De Sio Cesari, 2018): un compagno paziente, che prende per mano i principianti e li introduce al mondo della programmazione a oggetti con una gradualità quasi socratica.
- Concetti di informatica e fondamenti di Java (Cay Horstmann, 2020): qui non si insegna soltanto a scrivere codice, ma a pensare come un informatico. Per chi non vuole limitarsi al “come si fa”, ma desidera comprendere il “perché”.
- Programmazione di base e avanzata con Java (Walter Savitch, 2018): un testo che, come una scala ben progettata, consente di salire dai gradini più bassi fino ai concetti più alti senza mai inciampare.
- Java 9. Guida allo sviluppo in ambienti Windows, macOS e GNU/Linux (Pellegrino Principe, 2017): l’approccio è quasi ecumenico, capace di attraversare i confini dei sistemi operativi, affrontando temi che spaziano dalle collezioni alla programmazione di rete.
- Java The Complete Reference (Herbert Schildt, 2019): la Bibbia del linguaggio. Enciclopedico, talvolta perfino ridondante, ma in senso virtuoso: ciò che serve sapere, qui lo si trova.
- Java Performance, 2nd Edition (Scott Oaks, 2020): rivolto a chi non teme le profondità della JVM, è un viaggio nel cuore pulsante delle performance, tra garbage collector e ottimizzazioni da veri artigiani del codice.
- Java Cookbook, 4th Edition (Ian Darwin, 2020): per chi preferisce imparare “sporcandosi le mani”, un prontuario di ricette pratiche che ricordano i manuali di laboratorio scientifico.
- Head First Java, 3rd Edition (Kathy Sierra, Bert Bates & Trisha Gee, 2022): qui la didattica diventa quasi ludica. Esercizi, immagini e schemi rendono l’apprendimento un gioco serio, con risultati sorprendentemente solidi.
- Java: A Beginner’s Guide, 13th Edition (Herbert Schildt, 2023): aggiornato alle più recenti incarnazioni del linguaggio, offre un percorso semplice, lineare, condito da numerosi esempi. È un po’ come un manuale di grammatica ben scritto: essenziale e illuminante.
Core Java, Volume I: Fundamentals, 12ª edizione (Cay S. Horstmann, 2022): un testo che riesce a conciliare la tradizione con le innovazioni del linguaggio, fornendo basi solide a chiunque voglia padroneggiare i fondamenti.
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