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Oggi tutti utilizziamo, per piacere e per lavoro, diversi dispositivi elettronici. Questo uso da parte nostra produce una vastissima quantità di dati che hanno un estremo valore non solamente per le informazioni contenute al loro interno, ma per ciò che le aziende possono farne.
Ci troviamo a tutti gli effetti in quella che viene definita l’era dei big data.
Tutti sappiamo che i dati sono importanti, ma nella pratica cosa se ne fanno le aziende?
Li possono analizzare attraverso diverse tipologie di analisi dei big data e sfruttarli per direzionare le proprie decisioni.
Ciò che distingue i migliori analisti è proprio la capacità di identificare il tipo di analisi adatto alla situazione specifica, in base all’attività o alle esigenze del momento, per permettere al business interessato di ottenere vantaggi.
L’obiettivo di tutte le tipologie di analisi dei big data attraverso cui vengono raccolte, interpretate e condivise le informazioni è quello di fornire materiale per migliorare le strategie aziendali.
In molte realtà la soluzione big data analytics è ormai una consuetudine, mentre in altre non è ancora arrivata a maturazione e sarebbe deleterio continuare a non sfruttare questa notevole risorsa. Scopriamo di cosa stiamo parlando e quali sono le tipologie di analisi dei big data.
Quando parliamo di analisi dei big data ci stiamo riferendo al processo che si occupa di scoprire e raccogliere i big data (grandi volumi di dati vari che vengono gestiti velocemente dalle organizzazioni), interpretarli e poi comunicarli alle persone interessate affinché abbiano informazioni tangibili che supportino e direzionino le decisioni.
Come mai l’analisi dei big data è così importante?
Un’azienda che non basa le proprie scelte sui dati ha una visione solo parziale del mercato e rischia quindi di offrire alla clientela prodotti o servizi di cui in realtà non ha bisogno. Chi si appoggia all’analisi dei big data ha invece un quadro veritiero della situazione di mercato e può proporre idee in base alle reali esigenze dei consumatori.
Diversamente da quanto si potrebbe pensare, non si tratta di un’invenzione moderna. Già nel 1663 lo statistico britannico John Graunt sfruttò le sue competenze per analizzare un’enorme quantità di informazioni relativamente all’epidemia di peste bubbonica dilagante in Europa.
Con l’evolversi dei dispositivi digitali i big data sono cresciuti in numero e qualità e si sono evoluti anche i relativi metodi di analisi, basati sempre su tecniche matematiche e statistiche.
Per sfruttare al meglio i dati aziendali sono necessari alcuni strumenti utili a gestire i big data. Tra questi compaiono i software per trovare ed elaborare le informazioni, i servizi per integrare le tecnologie e le infrastrutture per i calcoli.
Gli strumenti affrontano diverse fasi, le quali compongono l’intero processo di analisi dei big data affinché le informazioni possano essere leggibili e utilizzabili da chi prende le decisioni in azienda. Analizziamo insieme tutti i passaggi:
Le principali fasi si differenziano quindi in raccolta, elaborazione, pulizia e analisi vera e propria.
Già dal principio abbiamo parlato di diverse tipologie di analisi dei big data perché non esiste un unico metodo per analizzare i dati. Le tecniche si dividono in due macro aree:
Esploriamo ora i tre tipi di analisi dei big data per comprendere quali sono le funzionalità di ognuna e cosa possono offrire a un’organizzazione.
Le analisi descrittive fanno esattamente ciò che il nome suggerisce, sintetizzano o descrivono i dati grezzi e creano qualcosa che è interpretabile dagli esseri umani.
Nello specifico vengono analizzati gli eventi passati, dove per eventi passati ci si riferisce a qualsiasi punto del tempo in cui si è verificato un evento, che sia un minuto fa o un mese fa. Le analisi descrittive sono utili in quanto consentono alle organizzazioni di imparare dai comportamenti passati e di aiutarli a capire come potrebbero influenzare i risultati futuri.
Le statistiche descrittive sono utili per mostrare per esempio, il totale dei prodotti stock presenti in magazzino o la spesa media per cliente. Le organizzazioni devono quindi utilizzare le analisi descrittive quando vogliono capire, a livello aggregato, cosa sta succedendo nella loro società.
Le analisi predittive riguardano la comprensione del futuro. Essa fornisce alle organizzazioni informazioni intuitive basate su dati e stime circa la probabilità di un futuro risultato. Ma è altrettanto importante ricordare che nessun algoritmo statistico può “prevedere” il futuro con la precisione del 100%.
Un’applicazione comune di analisi predittiva è quella di produrre un punteggio di credito. Questi punteggi vengono utilizzati per esempio, dalle istituzioni finanziarie per determinare la probabilità che i clienti effettuino futuri pagamenti in tempo.
Questo campo relativamente nuovo dell’analisi big data, facilita gli utenti a “prescrivere” diverse azioni possibili per implementare e guidare l’attività verso una soluzione. L’analisi prescrittiva è tutta sulla consulenza. Tenta di quantificare l’effetto delle future decisioni per consigliare i possibili risultati prima che esse siano effettivamente adottate.
L’analisi prescrittiva non solo prevede che cosa accadrà, ma spiega anche perché accadrà e fornisce le raccomandazioni in merito alle azioni che sfruttano queste previsioni.
Le analisi prescrittive sono complesse da amministrare e la maggior parte delle aziende non le utilizza ancora. Tuttavia, quando vengono implementate correttamente, possono avere un grande impatto su come le imprese adottano decisioni e in tal modo, aiutarle a fornire i prodotti giusti al momento giusto, ottimizzando così l’esperienza del cliente.
Poco fa abbiamo visto quali sono i metodi di analisi, ossia il descrittivo, il predittivo e il prescrittivo. Questi tipi di analisi vengono sfruttati oggi dalla tecnologia chiamata Business Intelligence.
La BI è oggi fondamentale alle aziende per riuscire a prendere le giuste decisioni perché combina il Business Analytics, il Data Mining e il Data Visualization, nonché tutti gli strumenti e le infrastrutture necessari per operare i calcoli.
Non è azzardato dire che il cambiamento aziendale è possibile proprio grazie alla Business Intelligence.
Esistono molte definizioni di BI, in generale possiamo dire che racchiude i metodi di raccolta, di archiviazione e di analisi dei dati per aiutare le persone all’interno delle aziende a prendere decisioni.
Grazie all’evoluzione che la BI ha vissuto negli ultimi anni, oggi possiede al suo interno diversi processi. Il primo che ci interessa in ambito di analisi di big data è il Data Mining, ossia l’utilizzo di tecnologie, statistica, database e Machine Learning per scoprire classificazioni e correlazioni tra grandi quantità di dati.
Il secondo a destare l’attenzione è il Data Visualization, cioè la trasformazione dei dati in rappresentazioni grafiche elaborate che integrino grafici, tabelle e istogrammi per permettere all’azienda interessata di leggere le informazioni a fini strategici.
In sostanza, l’azienda si presenta con una serie di domande senza risposta e di obiettivi da raggiungere a cui la BI fornisce soluzione attraverso l’analisi dei dati. È infatti in grado di individuare l’andamento del mercato, analizzare il comportamento dei clienti, confrontare l’operato dei concorrenti, tracciare le prestazioni, individuare problemi ed errori, scoprire come ottenere nuovi profitti.
Pare quindi che le diverse tipologie di analisi dei big data permettano alle aziende di fare quel salto di qualità che ancora manca. Questo perché comporta dei vantaggi importanti tra cui:
Possiamo affermare con sicurezza che l’analisi dei big data è fondamentale per il successo aziendale sul lungo periodo.
Finora abbiamo parlato genericamente di aziende che utilizzano i big data, ma quali sono i campi dove l’analisi è più attiva?
Potenzialmente ogni business avrebbe molto da guadagnare dalle informazioni estrapolate durante l’analisi dei dati aziendali. Scopriamo insieme quali sono oggi i settori in cui l’analisi dei dati sta dando ottimi risultati:
Che un’azienda debba decidere quando aprire un negozio oppure quando pubblicizzare la campagna di lancio di un nuovo prodotto, le varie tipologie di analisi dei big data che abbiamo visto consentono di prendere scelte ponderate e rivolte al successo.
Più le tecnologie progrediscono, più lo studio delle informazioni raccolte diventa accurato e di supporto a imprenditori e professionisti in tutti i campi possibili, da quelli governativi a quelli privati. Inoltre, è auspicabile che a breve saranno direttamente le macchine a gestire ciò che oggi compete ancora l’uomo, portando l’analisi a livelli di perfezione mai conosciuti prima.
Se vuoi scoprire le applicazioni dell’analisi dei big data al tuo business oppure inserire questa tecnologia direttamente in azienda, contattaci subito attraverso il form presente sulla pagina. I nostri esperti sapranno trovare i giusti strumenti per permettere alla tua attività di raggiungere il successo nel mercato odierno.
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