- Cosa facciamo
- About
- Clienti
- Formazione
- Blog
- Contattaci
Se hai un’app, la tua strategia di marketing non può più, in alcun modo, tralasciare l’App Store Optimization.
Come mai?
Beh, perché la concorrenza è sempre più spietata.
Nel corso degli ultimi anni l’imperativo per ogni business è stato migliorare l’esperienza dei propri clienti. Il trend per riuscirci è stato creare applicazioni.
Se sei atterrato su questa guida significa che anche tu hai creato un’app.
Hai avuto un’ottima idea perché un’applicazione permette ai tuoi clienti di interagire meglio e più velocemente con la tua azienda, di comunicare in tempo reale e di sentirsi parte di un ecosistema.
Tuttavia, c’è un problema.
Come te, milioni di altri professionisti hanno creato delle applicazioni. Secondo Forbes, ci sono oltre 8.9 milioni di app mobili nel mondo.
Questo si traduce in una crescita vertiginosa della concorrenza, anche nel tuo settore.
Perciò il lavoro fatto finora è stato vano? Assolutamente no.
Significa che devi dedicarti all’App Store Optimization, comunemente conosciuta come ASO.
Questa branca del marketing, che qualcuno definisce come App Store SEO, è un insieme di tecniche che ti permettono di posizionarti negli store di applicazioni.
Apparire in cima alla lista delle app da scaricare è fondamentale per ottenere visibilità e favorire il download del tuo prodotto.
Spesso, infatti, l’investimento di tempo e risorse necessario alla realizzazione di un’app viene vanificato da un cattivo posizionamento all’interno degli store dedicati: l’app rimane praticamente invisibile agli occhi degli utenti.
Come puoi evitare che questo accada? Quali sono le strategie da adottare per ottenere un buon posizionamento negli app store? Scopriamo insieme come l’App Store Optimization può fare la differenza.
Quando parliamo di App Store Optimization, o ASO, ci stiamo riferendo a un insieme di attività volte a dare la massima visibilità organica a un’app all’interno dello store di riferimento affinché gli utenti la vedano ed effettuino più download.
In poche parole, attraverso la ASO si cerca di raggiungere ranking elevati nei risultati di ricerca degli app store.
Durante questo processo vengono ricercate le parole chiave attraverso le quali gli utenti trovano una determinata app, viene migliorato il tasso di conversione e, in ultimo, viene monitorato l’andamento del posizionamento dell’app e dei download.
Le strategie di App Store Optimization sono molto simili a quelle della Search Engine Optimization (SEO).
Ancora qualche istante e capirai in cosa si assomigliano e in cosa, invece, si differenziano.
Gli app store funzionano come dei motori di ricerca.
Questo cosa significa? Che, utilizzando le giuste parole chiave, è possibile sfruttare i termini di ricerca inseriti dagli utenti che cercano un’app simile alla tua per posizionarla.
In questo modo apparirai nell’elenco dei risultati e guadagnerai molte visualizzazioni sugli smartphone degli utenti.
Insomma, otterrai un numero di download molto più alto.
I due principali store sono App Store di Apple e Google Play Store.
Gli obiettivi sono quindi:
Devi anche sapere che gli app store si sono evoluti notevolmente nel tempo e questo ha portato a una naturale evoluzione dell’App Store Optimization.
Dapprima è nato l’App Store di Apple nel 2008, seguito a qualche mese di distanza da Google Play Store.
Dalla loro nascita è derivata irrimediabilmente la scienza dell’App Store Optimization.
La prima versione della ASO, quella neonata, si concentrava principalmente sulla ricerca delle parole chiave, esattamente come viene fatto tutt’ora in ambito SEO. L’ottimizzazione SEO per app consisteva quindi nel ricercare possibili keywords, infarcendo poi titolo e descrizione.
Nel 2009 la concorrenza sugli store non aveva nulla a che vedere con quella odierna e questo bastava a un’applicazione per posizionarsi. Molto spesso c’era soltanto un’app per settore.
In pochissimi anni la situazione è cambiata.
Il numero delle app è aumentato, la ricerca delle parole chiave si è basata sempre più su dati certi, le anteprime sono diventate più accattivanti, così come le singole schede con le informazioni e il pulsante per il download.
Oggi, gli app store hanno pensato a un’esperienza utente davvero incredibile, come la presentazione di pagine prodotto personalizzate in base al pubblico. Di conseguenza, l’ASO è diventata sempre più tecnica e visiva.
Così come comporta innumerevoli vantaggi l’ottimizzazione dei contenuti sui motori di ricerca, allo stesso modo anche l’App Store Optimization va curata per ottenere importanti benefici.
Ecco i vantaggi che dovresti considerare:
Quindi, se ti sembra un gran lavoro da fare, pensa a tutti i benefici che ti può portare sul lungo periodo.
Ora, molte persone definiscono l’ASO come App Store SEO.
Questo parallelismo non è sbagliato perché, in effetti, alcune delle strategie presenti nella SEO per il posizionamento delle pagine web sui motori di ricerca sono utili anche per posizionare le applicazioni. Tra queste troviamo la ricerca delle parole chiave (o keywords), l’ottimizzazione di testi e immagini, la scelta di nomi e titoli.
Tuttavia, le dinamiche degli app store sono molto diverse da quelle dei motori di ricerca.
Infatti, le strategie della ASO devono essere applicate tenendo conto di particolari KPI, ossia indicatori chiave di prestazione. Negli app store sono:
Perciò possiamo definire l’ASO come App Store SEO quando parliamo di ricerca delle parole chiave e ottimizzazione dei contenuti, ma dobbiamo tenere sempre a mente che l’App Store Optimization non si limita solamente a questo.
Infatti, se il motore di ricerca si concentra maggiormente sui testi, gli app store richiedono un lavoro maggiore sugli elementi visivi e multimediali.
E non solo. Nella SEO influiscono anche fattori esterni come i link inviati da altri siti, i quali aiutano il posizionamento, dato che i motori di ricerca sono dei sistemi aperti. Diversamente, gli app store sono molto più chiusi e l’ASO può lavorare solo internamente sulla scheda dell’applicazione.
In conclusione, le abilità richieste per fare SEO non sono le stesse necessarie per fare ASO.
Riuscire a differenziare la tua applicazione da quella di un tuo concorrente lavorando solamente sulle prestazioni è diventato molto difficile. Non perché tu non sia bravo, ma perché esisterà sempre qualcun altro abbastanza bravo da creare una buona alternativa.
Ciò significa che gli utenti devono trovare la tua applicazione per prima.
Il principale obiettivo dell’App Store Optimization è proprio questo, ossia aiutarti a ottenere una migliore visibilità nello store.
Ma attenzione, perché è molto di più!
Ti aiuta anche a rendere la presentazione dell’app più appetibile, ad aumentare i download e quindi anche il tasso di conversione.
Infatti, l’ASO ti permette di capire meglio il tuo pubblico. Se sai chi dovrebbe scaricare la tua app, puoi intercettare sempre più persone in target. Questo si traduce in una percentuale più alta di download.
Un obiettivo simile potresti raggiungerlo anche con la pubblicità a pagamento. C’è un però…
L’ASO è molto più conveniente rispetto alla pubblicità perché ti garantisce un posizionamento organico e solido nel tempo.
Dato che la teoria è sempre un po’ noiosa, è giunto il momento di sporcarsi le mani.
Finora hai scoperto cos’è l’App Store Optimization, come si è evoluta, il perché può essere definita App Store SEO (ma senza confondere le cose!) e il motivo per cui dovresti investire su questa attività.
Non ci rimane altro che vedere come ottimizzare la tua app.
Il primo tassello sul quale costruire tutta la strategia di App Store Optimization è la comprensione del target di riferimento. Il tuo pubblico ideale è composto da persone pertinenti, interessate alla tua app e che possono quindi scaricarla.
Questa è la base di tutto.
Perciò, prima di qualsiasi altra attività, è necessario preparare tutte le informazioni sulle quali si baseranno le altre tecniche di ASO. È probabile che, per il tuo business, tu abbia già effettuato una ricerca di mercato. Se è così, puoi sfruttarla per circoscrivere il tuo pubblico.
Durante questa fase devi iniziare a “parlare la loro lingua”, cercando di capire con quali parole chiave potrebbero cercare la tua app e cosa si aspettano di trovare.
Fatto questo, puoi passare all’ottimizzazione vera e propria della scheda di presentazione per l’app store.
Cos’è la prima cosa che un utente vede della tua applicazione? Il suo nome, cioè l’informazione che spicca già nel campo Ricerca.
È vero, abbiamo detto che è la parte visiva a colpire gli utenti degli app store, ma se c’è anche una parte testuale, questa è il nome dell’app, o titolo.
Qual è il ruolo del titolo? Convincere l’utente a cliccare.
Non avere fretta, la scelta del titolo richiede una buona dose di tempo (ma ti possiamo assicurare che sarà tempo ben speso!). Deve infatti essere chiaro, d’impatto, ma anche accattivante.
E non dimentichiamo che hai 30 caratteri per esprimere tutto questo!
Ecco alcune caratteristiche che deve possedere il nome di un’app:
Saprai di aver trovato il nome giusto quando, leggendolo, verrai tu stesso invogliato a cliccare “download”.
Le parole chiave, o keywords, sono una o più parole che le persone digitano nel campo di ricerca per trovare una determinata app.
Quindi, se vuoi che gli utenti ti trovino, devi inserire quelle parole nella pagina informativa.
Secondo Apple, dalla ricerca dell’App Store viene avviato il 65% dei download.
Come si trovano le giuste parole chiave nella SEO per app? Ponendoti qualche domanda:
Quando scegli le parole chiave per la tua app, assicurati di seguire queste linee guida:
Per aiutarti in questa ricerca esistono anche degli strumenti di ricerca di parole chiave che, partendo da un termine o una categoria, danno suggerimenti. Gli strumenti online si basano sull’Intelligenza Artificiale per rendere la ricerca sempre più perfetta e attendibile.
Un altro elemento testuale di cui si occupa l’App Store Optimization è la descrizione dell’app. Gli utenti, dopo aver trovato la tua app ed essere stati colpiti dal titolo, vogliono saperne di più.
La descrizione ha due obiettivi:
Qui dobbiamo fare una precisazione!
Se hai sviluppato un’app per Android, dovresti inserire le parole chiave anche all’interno della descrizione perché l’algoritmo scansiona il testo e lo usa per classificare l’applicazione.
Apple no.
Tuttavia, ti ricordiamo che le parole chiave aiutano anche il lettore a identificare il contesto e quindi inserirle non fa male in nessun caso.
Ecco alcune delle caratteristiche che deve possedere la descrizione:
La descrizione, come il titolo, deve convincere l’utente a effettuare il download.
Gli elementi testuali sono terminati, concentriamoci ora su quelli visivi.
Insieme al nome dell’app, il primo elemento che l’utente vede è l’icona dell’applicazione. Questa svolge il medesimo ruolo del titolo: deve attrarre l’attenzione e convincere l’utente a cliccare.
Le forme, il colore, il font delle scritte, sono tutti dettagli che lavorano sulla psicologia delle persone per direzionare le loro scelte.
Pensi che sia un caso che Coca Cola abbia scelto il colore rosso?
Non lo è. Quindi nemmeno tu devi prendere a cuor leggero queste scelte pensando che non siano determinanti. D’altronde, il rosso è perfetto per una bevanda che contiene caffeina. Molto di più che non, ad esempio, per un’app di yoga.
Gli elementi fondamentali di un’icona sono:
Gli esperti di marketing, per essere sicuri di scegliere l’icona giusta, ricorrono sempre all’A/B test. Si tratta di creare diverse versioni della stessa icona, magari cambiano i colori e alcuni elementi grafici, per capire quale porta il maggior numero di click.
Abbiamo detto che una differenza sostanziale tra la SEO e l’ASO è che la prima si concentra sui testi, mentre la seconda sugli elementi visivi.
Questo è il momento di liberare la creatività!
Oltre alla descrizione, gli store hanno previsto la possibilità di aggiungere dei video e degli screenshot (della visualizzazione su tablet, smartphone e smartwatch) per mostrare meglio agli utenti cosa stanno per scaricare.
Gli screen servono per:
Infatti, non tutte le persone hanno il tempo e la voglia di leggere la descrizione. Ma tutte guarderanno gli screenshot.
Immagini e video sono molto più efficaci per guidare le scelte d’acquisto rispetto a un testo, perché sono più d’impatto.
Hai creato la tua app solo in italiano?
Puntare al tuo mercato di appartenenza va bene. Tuttavia, pensa a quanti download otterresti se la creassi, ad esempio, anche in inglese.
Una lingua specifica come l’italiano ti permette di accedere a poco più di 60 milioni di persone. L’inglese, invece, può essere potenzialmente capito dal mondo intero.
Questo significa che è importantissimo tradurre la tua app in altre lingue per non precluderti l’opportunità di avere successo.
Questa tecnica di SEO per app prende il nome di localizzazione.
Il suo obiettivo è quello di espandere la portata della tua app mostrandola a molte più persone, ottenendo così più download.
D’altronde si sa, tutti amano la propria lingua madre.
Per farlo puoi semplicemente utilizzare tutti gli elementi già creati e tradurli in un’altra lingua per raggiungere diversi mercati.
Le recensioni sono una colonna portante sulla quale si basano gli acquisti, o anche i semplici download, su Internet. Le persone che scaricano o comprano qualcosa online non possono toccarla con mano e non possono quindi sapere, a priori, come sia e se sia adatta a loro.
Per scoprirlo si affidano alle testimonianze e alle recensioni lasciate dagli utilizzatori o dagli acquirenti precedenti. Questo modello si applica sugli e-commerce così come negli store di applicazioni.
Gli store sanno quanto le recensioni siano importanti e premiano le app che ne hanno numerose (e positive!). Se hai molte buone recensioni lo store premia la tua app dandogli un miglior posizionamento.
Oltre al fatto che le parole chiave utilizzate nelle recensioni si indicizzano su Google Play! (sfortunatamente, su Apple Store no).
Come ottenere le recensioni?
Gli utenti possono lasciarle spontaneamente dopo aver usato l’app, ma puoi anche suggerirglielo tu stesso mostrando un messaggio durante l’utilizzo.
Ecco alcuni suggerimenti per favorire le recensioni dell’app:
È importante offrire incentivi che siano rilevanti per il tuo pubblico target e che siano apprezzati dagli utenti.
Tra Apple e Android ci sono molte similitudini, così come sostanziali differenze.
L’App Store Optimization non può essere svolta nello stesso identico modo sui due store. In base a quello in cui vuoi pubblicare la tua app, dovrai scegliere alcune strategie piuttosto di altre.
Come mai? Per diversi motivi:
Come vedi, il lavoro di App Store Optimization deve essere fatto ad hoc in base alla piattaforma scelta.
Se sei arrivato fin qui ti meriti tutti i nostri complimenti!
Gli aspetti su cui devi lavorare in modo puntiglioso nell’ambito dell’ASO sono diversi e sono tanti anche i test che devi effettuare prima di avere un prodotto finito tra le mani.
Senza contare che l’ASO, questa sorta di SEO per app, è in continua evoluzione.
Noi, come professionisti, ci impegniamo a mantenere la guida sempre aggiornata perché, come ti abbiamo spiegato, i diversi store cambiano parallelamente ma con delle differenze.
Quello che ti abbiamo detto fin qui è un’infarinatura generale di tutti gli aspetti di cui devi tenere conto nell’App Store Optimization, così da muovere i primi passi in autonomia. Ben sapendo che ciascun argomento va debitamente studiato e approfondito.
Vuoi essere sicuro di realizzare un lavoro davvero perfetto?
In questo caso hai bisogno di un team di professionisti che ti aiuti durante lo sviluppo e l’ottimizzazione della tua app. Noi di Nextre possiamo aiutarti nella creazione del tuo prodotto fin da subito. Richiedi una consulenza attraverso il modulo di contatto che trovi sulla pagina e ottieni il successo che desideri!
Compila i campi qui sotto per richiedere maggiori informazioni.
Un nostro esperto ti risponderà in breve tempo.
Chiamaci/Scrivici