Cos’è Java Spring Boot?

Nextre Engineering
19/03/2024
Cos’è Java Spring Boot?

Java Spring Boot è la soluzione più semplice per programmare e testare applicazioni su piattaforma Spring, producendo stand-alone App eseguibili in JAVA.

Ormai è un dato di fatto che i microservizi sono l’ultima frontiera per gli sviluppatori esperti e chi non se ne occupa con il dovuto interesse e l’atteso livello di competenza è fuori dal mercato. 

Per svecchiare e svecchiarsi il passo è breve. Perché di un salto vero e proprio si tratta: dall’applicazione monolitica di stampo tradizionale a una serie incommensurabile di tante piccole applicazioni che ne fanno le veci in tutto e per tutto.

Quando ci si riferisce ai microservizi nell’universo Java, Spring spicca come un punto di riferimento che dà garanzie a chi pretende una qualità superiore. 

In effetti Spring Boot facilita la creazione delle applicazioni dette stand alone, che altro non sono se non il fondamento dell’architettura a microservizi. Tali applicazioni, ridotte nelle dimensioni e nella complessità, hanno un dominio notevolmente ridotto e svolgono una funzione minimale o più funzioni comunque analoghe e correlate tra di loro.

framework Spring e J2EE (Java Enterprise Edition) sono tra i più utilizzati dai programmatori che necessitano di un solido nucleo di funzioni Java. 

Nell’ultimo decennio la piattaforma Spring ha mantenuto un buon numero di utenti fra sviluppatori e programmatori, grazie alla presenza di applicazioni di non recente sviluppo che necessitano di aggiornamenti e modifiche. La release è stata fatta proprio allo scopo di permettere di sfruttare in maniera più consistente e semplice tutto il potenziale delle librerie Spring, su programmazione e testing di App Java. 

Le applicazioni Spring based possono essere avviate tramite Spring Boot, garantendosi un paniere di funzionalità e di possibili configurazioni di default dell’ambiente, che aumentano sensibilmente la semplicità di impiego del nucleo Spring. 

Cos’è Java Spring Boot

moduli spring boot

Spring Boot è il mezzo più semplice e immediato per sviluppare e testare applicazioni Java. Grazie a questa piattaforma, lavorare con Spring diventa un piacere, grazie alla produzione di app stand-alone eseguibili direttamente in Java. Anche se alcuni framework orientati al web stanno emergendo come valide alternative, Spring e J2EE rimangono dominanti nell’attrarre programmatori e sviluppatori.

La release di Spring Boot è stata concepita per massimizzare il potenziale delle librerie Spring, garantendo consistenza ed esecuzione semplice. Tutte le applicazioni Spring, con le relative funzionalità e configurazioni, possono essere avviate utilizzando Spring Boot, che si distingue per la sua facilità d’uso e l’assenza di codici o configurazioni XML.

Nonostante la sua accessibilità, Spring Boot offre un approccio funzionale al framework Spring, rendendolo più user-friendly. Il progetto Spring Boot aggiunge funzionalità al già potente Java Spring Framework, basato sul concetto di dependency injection per gestire le dipendenze tra gli oggetti.

Spring Framework, noto anche come Lightweight Framework per applicazioni Java, offre supporto per una vasta gamma di aspetti dell’applicazione, tra cui accesso ai dati, sicurezza, programmazione orientata agli aspetti, testing e sviluppo web. È stato creato per semplificare lo sviluppo di applicazioni aziendali, fornendo un’infrastruttura completa e modulare.

La modularità di Spring consente agli sviluppatori di utilizzare solo le parti necessarie del framework per le proprie esigenze. Supporta anche molte altre tecnologie Java, come Hibernate per la gestione dei database e Struts per lo sviluppo web.

Spring Boot facilita il testing delle applicazioni web in Java e consente l’utilizzo di script Groovy. Grazie alla sua similitudine con Maven Jetty, è possibile lanciare il framework su una porta specifica e creare pacchetti JAR con server embedded. Questa caratteristica, insieme alla possibilità di creare applicazioni indipendenti in formato JAR, rappresenta una vera rivoluzione nel mondo Java.

Spring Boot e Spring Framework: le differenze

Finora abbiamo parlato di Spring Boot e Spring Framework, ma fai attenzione a non confonderli perché si tratta di due cose diverse. Se hai letto attentamente dovresti averlo già capito. 

Ecco cosa li differenzia: 

  • Spring Framework è un framework open source per lo sviluppo di applicazioni su piattaforma Java. Offre supporto per la dependency injection, la programmazione orientata agli aspetti, l’accesso ai dati, la sicurezza, il web development e altri moduli. Prevede una vasta gamma di funzionalità per lo sviluppo di applicazioni, tra cui l’accesso ai dati, la gestione della sicurezza, la gestione delle transazioni e molto altro ancora. Spring Framework è stato progettato per semplificare lo sviluppo di applicazioni Java, offrendo un’architettura modulare e un’ampia gamma di funzionalità.
  • Spring Boot è un’estensione di Spring Framework, che elimina le configurazioni standard richieste per impostare un’applicazione Spring. Offre configurazioni automatiche, dipendenze starter, server web incorporati e altre funzionalità che semplificano e accelerano lo sviluppo di applicazioni Spring. Si concentra sulla creazione di applicazioni autonome pronte per la produzione, con una configurazione automatica e una maggiore semplicità di sviluppo. Spring Boot utilizza la stessa architettura modulare di Spring Framework, ma offre anche funzionalità aggiuntive per semplificare la configurazione e la gestione delle applicazioni.

La differenza fondamentale tra Spring Boot e Spring Framework risiede nel grado di convenzione e configurazione. Spring Boot segue il principio di “convention over configuration”, ovvero definisce una configurazione di base che può essere personalizzata in base alle esigenze. Spring Framework invece richiede una maggiore configurazione esplicita da parte dello sviluppatore, ma offre anche una maggiore flessibilità e controllo.

Cosa sono i microservizi

I microservizi sono un’architettura di sviluppo software che prevede la suddivisione delle applicazioni in piccoli servizi modulari e indipendenti, ciascuno dei quali esegue una funzionalità specifica.

In questo modello, i microservizi sono progettati per essere autonomi e possono essere sviluppati, testati, distribuiti e scalati in modo indipendente. Tale approccio consente di migliorare l’agilità e la flessibilità dello sviluppo di applicazioni, in quanto ogni microservizio può essere aggiornato e gestito separatamente, senza influire sul funzionamento degli altri.

L’obiettivo dei microservizi è di rendere le applicazioni più modulari, flessibili, veloci e resilienti.

Un esempio di applicazione basata su microservizi è Netflix, che utilizza diversi servizi per gestire le funzionalità di streaming, raccomandazione, pagamento, sicurezza e così via. Ogni servizio ha il suo stack tecnologico, il suo database e il suo team di sviluppo, che può lavorare in modo indipendente dagli altri. I servizi si scambiano informazioni tramite API RESTful, che sono protocolli standard per l’interoperabilità tra sistemi.

I microservizi offrono diversi vantaggi rispetto alle architetture tradizionali, come quelle monolitiche o orientate ai servizi (SOA). Alcuni di questi vantaggi sono:

  • Agilità: permettono di rilasciare nuove funzionalità o modifiche in modo più rapido e frequente;
  • Scalabilità: consentono di scalare solo i servizi che ne hanno bisogno e possono essere distribuiti su diverse macchine o cloud, aumentando la disponibilità e la performance dell’applicazione;
  • Resilienza: riducono l’impatto di errori o guasti, poiché un servizio malfunzionante non compromette il funzionamento degli altri, facilitano recupero e riparazione dei problemi;
  • Diversità: consentono di usare diversi linguaggi di programmazione, framework e tecnologie per ogni servizio, a seconda delle esigenze e delle preferenze dei team. 

Tuttavia, i microservizi presentano anche delle sfide e dei requisiti che devono essere affrontati con attenzione come la complessità, il cambiamento culturale nell’organizzazione dei team e dei processi di sviluppo e la maturità tecnologica richiesta. 

Perché è così diffuso?

Spring fornisce un insieme di funzionalità per la gestione di diversi aspetti dell’applicazione come la gestione delle transazioni, la gestione della sicurezza, la gestione della configurazione, l’iniezione di dipendenza e l’integrazione di database.

Essendo parte dell’ecosistema Spring, Spring Boot beneficia di un vasto ecosistema di librerie, strumenti e risorse di supporto. Questo include la documentazione dettagliata, forum di supporto attivi, librerie di terze parti e una comunità di sviluppatori dedicata.

Inoltre, Spring Boot consente di creare applicazioni autonome che possono essere eseguite direttamente senza la necessità di un server applicativo esterno. Anche se, offre la possibilità di integrare server embedded come Tomcat, Jetty o Undertow, semplificando ulteriormente il processo di deployment.

Spring Boot è progettato per garantire prestazioni elevate e adatte ad aziende di qualsiasi dimensione, consentendo alle applicazioni di gestire carichi di lavoro intensi e di scalare in modo efficiente in risposta alla domanda.

I vantaggi di Java Spring Boot

Screen Spring Boot

Dopo aver visto cos’è Spring Boot, riassumiamo insieme quali sono i vantaggi nell’utilizzarlo: 

  • Facilità di sviluppo: Spring Boot semplifica il processo di sviluppo delle applicazioni web Java fornendo un set di librerie e strumenti preconfigurati;
  • Scalabilità: supporta l’architettura a microservizi che consente di sviluppare applicazioni altamente scalabili;
  • Configurazione automatica: offre una configurazione automatica intelligente che riduce il tempo e gli sforzi necessari per la configurazione manuale;
  • Sicurezza: fornisce una solida sicurezza integrata e un controllo degli accessi che può essere configurato in modo flessibile;
  • Testabilità: supporta il testing automatico delle applicazioni, il che consente di identificare e risolvere i problemi di funzionalità durante lo sviluppo;
  • Compatibilità con molteplici database: è compatibile con un’ampia gamma di database tra cui MySQL, Oracle e MongoDB;
  • Documentazione dettagliata: ha una documentazione molto completa e dettagliata che semplifica il processo di apprendimento e di sviluppo.

Possiamo quindi azzardarci nel dire che Java Spring Boot è un’ottima scelta per lo sviluppo di applicazioni web Java. Offre infatti una vasta gamma di funzionalità e strumenti che semplificano il processo di sviluppo e migliorano l’efficienza complessiva dello sviluppatore.

La configurazione di default dell’ambiente Spring che il Project Spring Boot lancia in fase di avvio è, in assoluto, tra le sue features più apprezzate, in quanto permette una rapida preparazione del framework e un notevole risparmio di tempo.

Spring è quindi un ambiente di lavoro molto utile, ma sfruttarne tutto il potenziale può essere dispendioso in termini di tempo e, in alcuni casi, non possibile per sviluppatori che non hanno maturato una consistente esperienza con questo framework. In questo senso è utile affidarsi a una consulenza Java preventiva. 

L’inserimento delle dipendenze

L’inserimento delle dipendenze, anche noto come “dependency injection” (DI), è un concetto fondamentale nello sviluppo del software, che riguarda la gestione delle relazioni tra le varie componenti di un’applicazione. 

In particolare, coinvolge tre ruoli principali: 

  • Client: è una componente dell’applicazione che ha bisogno di utilizzare i servizi forniti da altre componenti (ad esempio, potrebbe essere una classe che richiede un servizio per eseguire operazioni specifiche, come l’accesso ai dati dal database o l’invio di e-mail);
  • Servizio: è la componente che fornisce la funzionalità richiesta dal cliente, i servizi possono avere a loro volta delle dipendenze, come ad esempio un oggetto per l’accesso al database o un oggetto per l’invio di e-mail;
  • Injection: è il codice attraverso il quale le dipendenze vengono fornite alle componenti che ne hanno bisogno, in pratica ciò significa che il client non crea direttamente le istanze dei servizi di cui ha bisogno, ma le riceve da un’altra parte dell’applicazione. 

L’inserimento delle dipendenze è un approccio che favorisce la modularità, la testabilità e la manutenibilità del codice, separando la logica di business dalla logica di gestione delle dipendenze e consentendo una maggiore flessibilità e riutilizzo delle componenti dell’applicazione.

La convenzione sulla configurazione

La convenzione sulla configurazione definisce le regole o linee guida predefinite su come organizzare e configurare un’applicazione, affinché lo sviluppatore debba prendere meno decisioni possibili. 

Queste convenzioni sono spesso basate su best practice consolidate e consentono agli sviluppatori di risparmiare tempo e sforzi nel configurare e utilizzare un framework o una libreria.

In pratica, la convenzione sulla configurazione stabilisce un insieme comune di regole che gli sviluppatori seguono per strutturare il codice, organizzare i file di configurazione e definire le interazioni tra le diverse componenti dell’applicazione. Questo può includere nomi di file standardizzati, strutture di directory predefinite, convenzioni di denominazione per le classi e le risorse, e così via.

L’obiettivo principale della convenzione sulla configurazione è quello di ridurre la complessità e la variabilità nella gestione delle configurazioni dell’applicazione, consentendo agli sviluppatori di concentrarsi sulla logica di business anziché sulla configurazione tecnica. 

Inoltre, promuove la coerenza e la comprensibilità del codice, facilitando la collaborazione tra membri del team e semplificando il processo di manutenzione e aggiornamento del software nel tempo.

Conclusioni

Possiamo concludere dicendo che Java Spring Boot è un framework altamente performante e versatile che consente ai developer di creare applicazioni web robuste, scalabili e di facile manutenzione. Grazie alla sua architettura modulare e alla vasta gamma di librerie disponibili, Java Spring Boot è diventato uno dei framework più utilizzati nella programmazione web.

Il suo utilizzo può rappresentare una scelta strategica per le aziende che intendono sviluppare applicazioni web moderne e innovative. 

Tuttavia, per ottenere il massimo dalle potenzialità di questo framework, è importante avere a disposizione le competenze e le conoscenze necessarie.

In questo contesto, l’agenzia Nextre Engineering rappresenta un partner affidabile se intendi utilizzare Java Spring Boot per sviluppare le applicazioni web all’interno della tua azienda. 

Grazie all’esperienza pluriennale nella programmazione web e alla presenza di un team di developer altamente qualificati, Nextre Engineering è in grado di supportarti durante tutte le fasi del processo di sviluppo delle applicazioni, dal design all’implementazione.

Inoltre, grazie alla nostra capacità di comprendere le esigenze specifiche dei clienti e di adattarci ai processi aziendali interni, siamo in grado di offrirti soluzioni personalizzate e su misura per ogni tipo di progetto, garantendo la massima qualità e efficienza nell’utilizzo di Java Spring Boot.

Contattaci subito se stai cercando un partner affidabile e competente per l’utilizzo di Java Spring Boot, ti offriremo una soluzione di alta qualità per il tuo progetto di sviluppo web.

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