La Digital Transformation è entrata nella vita personale e professionale della maggior parte delle persone.

Oggi ci si prova le scarpe prima di acquistarle, si conversa con il proprio assistente vocale e si analizza qualsiasi dato venga prodotto dal web.

Ma sai qual è il problema? Questa trasformazione sta correndo sempre più veloce!

Se sei un programmatore, o ti occupi di informatica, devi assolutamente rimanere aggiornato sulle nuove tecnologie per non deludere le esigenze aziendali.

Cosa accade alle aziende che utilizzano una tecnologia obsoleta? Rischiano di farsi scavalcare dalla concorrenza, non raggiungeranno mai l’eccellenza e hanno bisogno di molto più investimento e di molto più tempo per raggiungere dei risultati mediocri.

Tu non vuoi che questo accada, vero?

Allora scopri subito i 10 software trend che dovresti apprendere per restare all’avanguardia nel prossimo anno.

1. Intelligenza Artificiale

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Le community UX concordano. L’intelligenza artificiale riduce la necessità di digitare e fare click, perciò l’interfaccia utente alla fine svanirà e avremo capacità di calcolo che si adattano organicamente e senza soluzione di continuità nei contesti della nostra vita.

Secondo una ricerca di Gartner, le aziende che hanno introdotto l’intelligenza artificiale nella propria attività hanno avuto una crescita pari al 270% rispetto al 2015.

Se i pronostici degli anni passati sostenevano che l’80% delle nuove tecnologie che sviluppate entro il 2021 si sarebbero basate proprio sull’Intelligenza Artificiale, oggi lo slogan è che l’AI è per tutti.

L’intelligenza artificiale aumenta di gran lunga le prestazioni delle aziende che la implementano all’interno delle proprie tecnologie. Ogni sviluppatore software deve capire quali possono essere le applicazioni più rilevanti di questa tecnologia e dalle quali si trarrebbe maggior vantaggio a livello aziendale, così da intraprendere un processo in grado di fare la differenza.

L’IA vivrà una svolta epocale soprattutto nell’elaborazione del linguaggio, sarà in grado di scrivere autonomamente piccoli programmi software oppure interi articoli per il web. Inoltre, nel 2021 entrerà attivamente all’interno di molti settori. L’aeronautica militare statunitense la sta già testando come copilota nella guida degli aerei.

2. Cloud onnipresente

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Il cloud ha già avuto una forte crescita negli anni passati, ma con il periodo pandemico ha conosciuto un’impennata senza precedenti. Ha permesso a enti, aziende e privati di continuare a lavorare nonostante i molteplici lockdown.

Il cloud è la soluzione sia quando la domanda per determinati servizi web cresce, sia quando cala. Indipendentemente dal settore all’interno del quale si opera, che si tratti dell’agricoltura come della sanità, dei viaggi come della politica, il cloud permette l’utilizzo da parte di più persone in luoghi diversi di una grande quantità di dati.

Secondo Forrester, il cloud nel settore pubblico crescerà del 35% nel 2021. Abbiamo già iniziato a vedere i primi passi in questa direzione nel corso del 2020 quando numerosi servizi sono corsi in aiuto dei lavoratori.

Attraverso il cloud e il SASE è possibile accedere a dati aziendali, a progetti, a formazione. Si tratta di una tecnologia che da innovazione è diventata abitudine a seguito dell’evento pandemico epocale all’interno del quale si è trovato coinvolto tutto il mondo.

3. Verso il multi-cloud

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Come abbiamo appena visto, il cloud sta imperando nella nostra epoca. Tra i colossi del settore troviamo Amazon, Microsoft e Google.

Tuttavia, le aziende per il 2021 stanno pensando di puntare molto più in alto e in particolare al multi-cloud. Il sistema permette di utilizzare sia il cloud computing che lo storage all’interno di un’unica architettura, la quale utilizza più cloud pubblici e privati.

Nonostante le prime incertezze delle grandi aziende, soprattutto perché timorose di perdere la propria quota di mercato, ora il multi-cloud sembra una certezza per l’anno in corso. I vantaggi del multi-cloud sono molteplici tra cui costi più contenuti, una scelta flessibile e una distribuzione geografica più vicina.

4. Quantum Computing o Computer quantistico

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La novità assoluta tra le nuove tecnologie 2021 è rappresentata non già dal miglioramento di qualche tecnologia sperimentata negli anni passati, ma da qualcosa di assolutamente innovativo. Stiamo parlando del quantum computing.

I computer di questo tipo saranno in grado di esprimere e gestire informazioni attraverso quantum bit (qubit), sfruttando direttamente la fisica quantistica e saranno in grado di risolvere problemi ancora irrisolti che vengono chiamati “classi di complessità”. Se per venirne a capo, fino a pochissimo tempo fa, sarebbero state necessarie quantità di tempo e di energia impensabili, grazie alla fisica quantistica tutto questo potrà essere superato in modo pratico ed efficiente. Nonostante la tecnologia sia ancora distante da un risultato perfetto, la ricerca sta comunque facendo passi da gigante.

Questi supercomputer sono in grado di battere il computer attualmente più evoluto e saranno utilizzabili in qualsiasi settore.

5. Edge computing in continua crescita

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Strumento diverso dal cloud è l’edge computing, un modello di calcolo dove l’elaborazione dei dati avviene vicino a dove i dati sono richiesti, ossia all’utente finale. È un sistema di cui abbiamo già sentito parlare negli anni passati, ma che quest’anno rappresenterà la svolta per la tecnologia 5G.

Tra le grandi aziende che investiranno nell’edge computing troviamo sempre i tre pilastri di Amazon, Microsoft e Google, i quali forniranno servizi di data center agli utenti finali. Dall’altra parte, ovviamente, troviamo le società di telecomunicazioni che sfrutteranno le nuove tecnologie per diffondere il 5G.

6. Data Store

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Tra i database più conosciuti oggi troviamo quelli SQL, il più famoso è MySQL, e quelli NoSQL, i quali non utilizzano modelli relazionali, tra cui troviamo i database orientati al documento e al chiave/valore che non richiedono uno schema fisso.

Tra le nuove tecnologie troviamo il NewSQL, ossia un sistema di database relazionali che vogliono fornire scalabilità ai sistemi NoSQL per quanto riguarda le transazioni online. Grazie a NewSQL puoi avere tutti i vantaggi della semantica relazionale di SQL, ma hai anche una maggiore scalabilità, senza limiti.

Il leader in questo campo è Google che ha dato vita a Google Spanner, ossia un database relazionale completamente gestito con una scalabilità illimitata, un’elevata coerenza e una disponibilità fino al 99,999%.

L’intenzione è quella di offrire transazioni a elevate prestazioni con coerenza tra continenti e aree geografiche. Questa tendenza è seguita anche da Amazon e da altre aziende fornitrici di database.

7. Deep Learning Library

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Il Deep Learning è qualcosa che va molto più a fondo rispetto la normale Intelligenza Artificiale perché va oltre quello che è il semplice apprendimento. Si tratta di una sottocategoria del Machine Learning che letteralmente viene tradotto con “approfondimento profondo”. Si è guadagnato tale nome perché sfrutta algoritmi che sono ispirati al cervello umano e che ricreano le funzioni cerebrali grazie a reti neurali artificiali.

Un esempio chiarirà meglio di cosa stiamo parlando: è quella tecnologia che permette alle automobili senza il conducente di riconoscere un pedone sulle strisce oppure un semaforo rosso.

Nel 2021 a dominare il settore del Deep Learning sarà ovviamente Google insieme a Facebook. La prima vuole migliorare sempre di più le abilità di ricerca, mentre la seconda è interessata a questa tecnologia per quanto riguarda l’elaborazione delle immagini attraverso PyTorch, rilasciato dall’azienda stessa.

8. Sviluppo di app

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La maggior parte del tempo che gli utenti trascorrono sul web avviene attraverso l’utilizzo degli smartphone, che oggi fanno parte della vita privata e professionale di ognuno di noi. Più aumenta l’utilizzo dei dispositivi mobili, più crescerà il numero delle app presenti sugli Store.

Tantissime aziende oggi, grandi o piccole che siano, stanno ricorrendo più allo sviluppo delle app grazie al supporto di una software house piuttosto che ai tradizionali siti web. Questo accade perché sviluppare applicazioni native permette prestazioni più elevate, maggiore velocità di caricamento, esperienza utente ottimizzata.

Molto popolari stanno diventando anche le app basate sul cloud, dove tutti i dati vengono salvati su questa tecnologia con una miriade di benefici sia per quanto riguarda l’utilizzo sia in termini di sicurezza.

Le app vengono sviluppate sempre di più multipiattaforma, ciò significa che sono presenti sia nello Store Apple che in quello Android, entrambi sistemi operativi largamente utilizzati dalla popolazione mondiale. Questa tendenza in particolare è seguita soprattutto dalle start-up e dalle piccole imprese che vogliono raccogliere un bacino d’utenza più ampio.

9. Architettura software tra microservizi e serverless

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Lo sviluppo delle applicazioni aziendali degli ultimi anni si è basata sull’architettura di microservizi, ossia software composti da servizi di piccole dimensioni, specializzati e indipendenti tra di loro che comunicano attraverso API specifiche, gestiti da team autonomi.

La loro struttura permette non solo di creare applicazioni, ma di scalarle e implementarle con maggiore rapidità perché ogni miglioramento lavora sull’unico microservizio interessato.

Chiaramente, lo sviluppo di microservizi richiede delle conoscenze e delle competenze specifiche rispetto al sistema operativo monolite. Già di per sé i microservizi erano stati una grande innovazione qualche anno fa.

Oggi ad avere grandissimo successo è l’architettura serverless, la cui strada è stata spianata da niente poco di meno di Amazon grazie al suo servizio AWS Lambda. Si tratta di un servizio di elaborazione serverless che permette di eseguire il codice senza gestire server o effettuare provisioning, consente inoltre di creare una logica di dimensionamento dei cluster in base al carico di lavoro da affrontare, e mantiene integrazione di eventi e runtime. Insomma, per la gestione di qualsiasi tipologia di codice non è più necessaria alcuna amministrazione.

10. Sviluppo rapido delle applicazioni

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Lo sviluppo rapido delle applicazioni è uno sviluppo che vuole fornire applicazioni in minor tempo e con costi ridotti.

Per farlo viene limitato il tempo necessario per la pianificazione up-front, per basarsi invece su prototipi creati dalla collaborazione tra sviluppatori e utenti.

Tra i principali player di questo settore troviamo sempre Microsoft e Google, rispettivamente con programmi chiamati Potenza Apps e AppSheet. Il prodotto Microsoft offre un approccio low-code per creare velocemente applicazioni adatte a qualsiasi dispositivo, lavorando su servizi come Azure. Google ha creato invece una piattaforma intelligente no-code che permette di sviluppare app per trasformare il lavoro.

Conclusioni

Le nuove tecnologie continueranno a mutare la nostra vita personale e, soprattutto, quella professionale. Un software developer dovrà sapersi destreggiare tra computing, cloud, IA, sviluppo app e tutte le altre innovazioni che abbiamo appena visto insieme.

Riuscire a padroneggiare i software trend significa garantire un successo economico alla propria azienda in un’era dove la concorrenza si fa sempre più spietata.

Se vuoi ottenere il massimo a livello aziendale affidati ad esperti del settore in grado di aiutarti a raggiungere i risultati richiesti dal mercato nel 2021.

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